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11.07.2011

Blazer


Blazer.

Esistono due diverse teorie che raccontano l'origine del blazer.

La prima, adatta ai romantici sognatori, racconta che verso la metà del 1800 il generale britannico H.M.S. Blazer si stancò del modo di vestire del proprio equipaggio e ordinò di cucire una giacca a righe bianche e blu, a cui vennero applicati dei bottoni con lo stemma della marina reale.
La giacca piacque molto alla regina Vittoria e diventò così la divisa di ogni equipaggio.

La seconda teoria, adatta ai fashionisti pragmatici, si rifà alla derivazione etimologica dal verbo to blaze, ("brillare") poichè originariamente la giacca era realizzata con tessuti brillanti.

Io appoggio i romantici sognatori. 
Premio per la creatività al Generale Blazer.


There are two different theories that tell the origin of the blazer.

The first, suitable for romantic dreamers, says that in mid-1800 the British General H.M.S. Blazer got tired of the way that dress 
his crew and ordered  to sew a jacket in blue and white stripes, which were applied to the buttons with the crest of the Royal Navy.
The jacket was very pleased to Queen Victoria and thus became the uniform of every crew.

The second theory, suitable for 
pragmatic fashionistas , refers to the etymological derivation from the verb to blaze, because the jacket was originally made ​​with bright fabrics.

I support the romantic dreamers. 
Prize for creativity to General Blazer.


9.18.2011

LP to speakers

A chi (come me) considera i cari vecchi vinili come oggetti "sacri", può sembrare un'idea aberrante. In realtà, anche questo fa parte della logica del design concettuale. Reinventare e dare nuova vita agli oggetti. Destrutturare rinnovando. Questo è il mantra. Lo studio di Paul Cocksedge trasforma gli LP, magari quelli che musicalmente non hanno nessuna ragione di esistere (e ce ne sono molti), in amplificatori per smartphones. 
Riciclo creativo.


Rather than Japan

Alcuni degli abiti da collezione esposti al Padova Vintage Festival 2011.


Issey Miyake
"Bouncing dress series" 1993
Comme de Garcones by Junya Watanabe
A/I 2004-2005
Issey Miyake
"Mantis series" 1989-1990


Yohji Yamamoto

1990
E' evidente la sottile linea comune tra questi abiti. Tre artisti diversi, il medesimo luogo di provenienza (il Giappone), tre genialità nella scelta di tagli e tessuti. La linearità geometrica si scontra con l'uso di stoffe e tessuti tecnici, grezzi. Contrasto tra moda primordiale, essenza futuristica e fluidità del corpo femminile. A voi la scelta. 
Photos by @luca_julian

9.17.2011

It's just another green project!



E' solo un altro progetto per rendere il vivere in città più sano e naturale. Ma senza queste piccole grandi innovazioni, non ci sentiremmo parte "viva" della società. Ad Alicante, Spagna, il Barbarela Studio di architettura ha progettato e realizzato una struttura utile a preservare l'aria dall'inquinamento della città, permettendo un'ulteriore espansione. Si tratta del Jardìn Vertical (Vertical Garden), una struttura fluorescente di 22 metri d'altezza, situata nel centro industriale cittadino. All'interno, più di trecento varietà di piante locali e mediterranee adatte al clima estremo di Alicante. Per ora, il Vertical Garden è utilizzato come una sorta di laboratorio della natura. Lo scopo, produrre una buona quantità di ossigeno per contrastare smog e inquinamento. Oltre a ciò, un parco naturale tra i complessi spazi cittadini, potrà essere un luogo di rinascita e riscoperta della natura. 
Un progetto simile è in fase di sviluppo a New York. Anche qui, il progetto di utilizzare una vecchia rotaia sopraelevata per creare una striscia di verde intorno alla città, è sorprendente.

9.13.2011

x : Ecco, voi sembrate una coppia molto felice, lo siete?
Annie : Si.
x : E questo a cosa lo attribuite?
Annie : Beh, io sono superficiale e vuota e non ho mai un'idea e niente di interessante da dire.
Alwy : Io sono esattamente lo stesso.
Io e Annie, Woody Allen, 1977

9.12.2011

Music Stands Still: Jorge Macchi



E’ a Gent (Belgio) che l’artista argentino Jorge Macchi stupisce ogni  curioso visitatore del museo S.M.A.K.. Già conosciuto e stimato nel mondo dell’arte italiano (una per tutte la partecipazione alla Biennale di Venezia del 2005 con “Still-Song”), propone questa volta un percorso preciso, guidando delicatamente il visitatore attraverso il suo mondo “postconcettuale”. Ogni forma ed ogni immagine è dislocata nello spazio secondo un approccio minimale. Macchi scompone, in modo a dir poco romantico, gli elementi e li trasforma creando uno spazio visuale completamente nuovo, affascinante e sensitivo all’occhio dello visitatore. La trasformazione degli spazi e degli oggetti in esperienze sensitive. Il percorso “The Music Stands Still” racchiude le tematiche sensoriali più ricorrenti nei lavori di Macchi: musica e silenzio, luce e ombra, delimitazione e apertura, vicino e lontano. Capacità geniale di incorporare la cruda realtà in un’atmosfera alternativa e sensibilmente spiazzante.


Macchi ripropone qui una delle sue installazioni più famose, “Still-Song”(2005). Una stanza e uno stroboscopio. L’elemento principale e figurativo è la luce e la sua assenza. Il riflesso sulle pareti creato normalmente dal materiale della palla a contatto con la luce, è sostituito da buchi che trasformano lo spazio in un gioco di ombre e silenzio.


In “The Longest Distance Between Two Point”(2011), Macchi esprime il conflitto tra delimitazione fisica e apertura mentale. Le barriere di metallo sono posizionate nella stanza in modo tale da obbligare il visitatore e seguire la rotta più lunga per raggiungere due punti diagonalmente opposti. La rappresentazione di come, la forza delimitativa dello spazio costringa ad un adattamento mentale.

“The Music Stands Still”(2007) fonde l’idea e la forma e crea una confusa, malinconica, silenziosa e poetica zona emotiva. Lo sforzo interpretativo tocca questa volta allo spettatore.
Tutto ciò che rimane è pura intuizione.

Camilla
Photos by @luca_julian

9.11.2011

Travelers...

"Ma che fatti! Che fiabe! A che cosa paragonarli? Forse non possediamo i modelli, le metafore o i miti necessari. Che sia giunto il tempo di nuovi simboli, di nuovi miti?"
L'uomo che scambiò sua moglie per un cappello, Oliver Sacks


1985, Oliver Sacks, neurologo a scrittore. 
Questa riflessione ha ad oggetto i suoi pazienti; quei pazienti affetti da sindromi neurologiche, che li spingono verso comportamenti e modi di vivere assolutamente irrazionali per la "normalità" dell'essere. Quei comportamenti che, dettati da irrazionalità acuta, finiscono per assumere connotazioni fiabesche e romantiche. Viaggiatori ed esploratori alla scoperta di mondi nuovi, irraggiungibili per ogni mente "sana". Sacks si interroga sulla possibilità di creare un ponte tra questi mondi. Avvicinare gli uni agli altri, razionalità e fiaba, concezione temporale e concezione sentimentale. 

Domanda: è possibile farlo? Ci si potremmo in qualche modo piegare all'idea che "pazzia" e "normalità" non esistano? O almeno che non siano meccanicamente scindibili?
Io ne sono convinta.

Camilla 

9.08.2011

Design to improve life? Yes we can!

Index Design Award 2011. Anche quest'anno, lo splendido progetto dell'organizzazione danese ha premiato designers e idee sorprendenti. Il concetto base sta nell'apprezzare l'aspetto estetico e artistico di oggetti e architetture, con un focus sulla loro capacità di migliorare la vita delle persone. La creatività condivisa per un progetto superiore. Bellezza e concretezza. L'arte e la vita. Creatività e altruismo. E' di questo che si tratta. 


Tra i vincitori, per la categoria Body, lo studio di design Fuseproject. Il designer svizzero Yves Behar pensa a come migliorare le condizioni di apprendimento dei bambini brasiliani. Le difficoltà di apprendimento, infatti, sono spesso dettate da difetti della vista. Pensa allora a questo progetto. Degli occhiali da vista, realizzati con materiali e design di qualità, ad un costo del tutto accessibile e adattabile a paesi in via di sviluppo. E' di certo un piccolo-grande aiuto per facilitare l'accesso all'educazione. 
Designers a servizio della vita. 

9.05.2011

Pre - Padova Vintage Festival

Credo valga la pena di attendere impazienti almeno uno dei tanti eventi in programma per questo festival...

Retrospettiva del designer giapponese Issey Miyake

Artista eclettico dalla genialità indiscussa. Si pensa a Miyake e si pensa al Pleats Please delle collezioni del 1993. La capacità innata di rendere l'idea di bellezza secondo uno schema concettuale non è cosa da poco, anzi...Forme e linee geometriche, per natura non si adattano alla sinuosità del corpo. Eppure, da quell'apparente costruzione tecnologica del tessuto, nasce la visione di una bellezza eterea e senza tempo, impossibile da ricreare.
La genialità sta nella continua innovazione.
Ai Post - Festival l'ardua sentenza.



9.04.2011

Abstract - real

E' chiaro il riferimento è Piet Mondrian e ai suoi quadri non rappresentativi. 
E' chiara l'appartenenza a quel gruppo di artisti che facevano capo alla rivista e al movimento "De Stijl".
Non v'è dubbio sulla particolare genialità di questo oggetto. Linee e colori posizionati secondo uno schema geometrico. Un oggetto comune spinto verso la massima astrazione. La realità della forma che si rinnova secondo uno schema esatto, pur mantenendo la primaria funzionalità dell'oggetto stesso.
Perfetto.
Gerrit T. Rietveld
Armchair, 1918
Design Museum Gent, Belgio
Photo by @luca_julian

8.20.2011

Vintage People


Terminando "Passione Vintage" di Isabel Wolff, non si può non riflettere sul significato del vintage, del vecchio e del nuovo. Ci vuole una certa sensibilità per apprezzare quello che non rappresenta solamente un modo di vestirsi o la predilezione per abiti bizzarri. La parola "vintage" proviene dal linguaggio enologico ed indicava in origine un certo tipo di vino d'annata difficilmente reperibile. Metafora per rappresentare qualcosa da un sapore meravigliosamente retrò, squisitamente buono e particolarmente raffinato. L'idea di indossare qualcosa che è già appartenuto a una donna o un uomo di un'altra epoca rappresenta la continuità di questo tempo rispetto alla bellezza del passato. Quel fascino che molto spesso si contrapponeva alle tragedie storiche, ma tuttavia così puro da suscitare completa ammirazione. Indossare un abito o un accessorio vintage significa chiedersi a chi fosse appartenuto, quale fosse la sua storia e quando fosse stato indossato. Significa, in estrema sintesi, entrare nel mondo e nel tempo di qualcun'altro, vivere questo tempo e restarne assolutamente affascinati.

8.13.2011

From Berlin with art


East Side Gallery, 1990. Susanne Kunjappu-Jellinek è una degli artisti che hanno partecipato alla rivisitazione artistica dei blocchi del muro ancora in piedi. 
Spettacolo emozionante, malinconico, triste e liberatorio. 
L’interpretazione sorge spontanea: celebrare il memoriale della vita e liberazione dal regime “giocando” con il concetto di vita. Il CURRICULUM VITAE è rappresentato visivamente dallo scorrere degli anni: anni di oppressione e morte prima; anni di liberazione e libertà dopo. Un’idea particolarmente affascinante, condita da un puro ottimismo e dall’euforia di quel momento storico. 
Immaginiamo di voler riprodurre oggi il medesimo concetto. La rappresentazione visiva dello scorrere del tempo come “metro” per ripercorrere le oppressioni subite e le libertà acquisite. 
Le conquiste di libertà non saranno mai paragonabili al senso di liberazione vissuto dai berlinesi nel 1989. 
Tuttavia e forse, oggi la libertà reale o presunta è talmente totale da risultare paradossalmente assente. 
E’ dunque il senso della parola “libertà” ad essere cambiato o lo è chi attribuisce a tale parola il suo significato?

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